Inside 6 Nations: Scozia, è ora di fare sul serio

Quarto Six Nations per Gregor Townsend alla guida della nazionale del cardo, secondo molti il momento giusto per iniziare a raccogliere risultati importanti.

Le premesse perché ciò accada ci sono? Forse solo in parte.

L’Autumn Nations Cup chiusa al quarto posto e la sola vittoria sul campo contro l’Italia confermano il livello di una squadra ancora un gradino sotto le top del vecchio continente. 

Gioie e dolori in prima linea.
Le opzioni per gli spot di pilone sinistro e pilone destro sono ben coperte e di ottima qualità: a sinistra prosegue l’ottimo stato di forma di Rory Sutherland, probabilmente uno dei migliori sinistri in Europa al momento. Dietro di lui nelle gerarchie, ci sono Allan Dell, tornato a buon livello dopo qualche acciacco e l’equiparato sudafricano Olli Kebble, entrambi giocatori di grande qualità; a destra il maggiore dei fratelli Fagerson dovrebbe essere la prima scelta, seguito nell’ordine da WP Nel e Simon Berghan. Nessuno dei tre può essere considerato un fenomeno ma sono nel complesso ottimi giocatori che hanno dimostrato di saper reggere a livello internazionale. 

Grossi problemi, invece, al centro della prima linea dove gli infortuni di McInnaly e Brown, rispettivamente prima e seconda scelta, costringono Townsend a chiamare ben tre debuttanti: Cherry, Ashman e Craig, insieme alla coppia di Glasgow composta da Turner e Stewart. Cinque giocatori che dovranno lottare per impressionare il capo allenatore e guadagnare il posto da titolare.

Situazione decisamente migliore in seconda linea dove insieme alle sicurezze di Cummings – migliorato molto nell’ultimo periodo – Jonny Gray e Grant Gilchrist si vede il ritorno in nazionale di Richie Gray che, a 31 anni e dopo un periodo difficile costellato da infortuni, è tornato a buoni livelli.

Sono solo 5 i giocatori chiamati per la terza linea dove, verosimilmente, le prime scelte come flanker saranno Jamie Ritchie e Hamish Watson, mentre per la maglia numero 8 sarà battaglia tra Matt Fagerson, giovane promessa del rugby scozzese, Balde Thomson e Gary Graham che ha ben impressionato in Premiership con la neopromossa Newcastle.

In mediana in giochi sembrano già fatti, dato il ritorno di Russell e l’assenza di Hastings. L’apertura del Racing92, insieme al sudafricano Van der Walt, copre lo spot a numero 10 mentre Ali Price indosserà probabilmente la maglia numero 9, con il giovane Scott Steel degli Harlequins come rincalzo.

Qualche novità in mezzo al campo, dove ai confermati Duncan Taylor e Chris Harris si aggiungono due giocatori molto duttili provenienti dalla Premiership: James Lang e l’unico esordiente del gruppo Cameron Redpath. Completa il reparto Huw Jones, ultimamente utilizzato nel club come estremo.

Il triangolo allargato si conferma il reparto migliore della compagine scozzese. Alla potenza di McGuigan e del sudafricano van Der Merwe si aggiungono l’esperienza di Sean Maitland e la rapidità di Darcy Graham. Chiudono il reparto il capitano Stuart Hogg e Blair Kinghorn, utilizzabile anche all’ala.

L’uomo simbolo:
Finn Russell

Senza dubbio l’apertura 28enne è il giocatore più importante per questa squadra: è lui che detta i ritmi e crea dal nulla grandi occasioni.
I dubbi sulla sua tenuta mentale e sulla capacità di giocare partite importanti sono stati fugati delle prestazioni con il proprio club nel Top14 e in Heineken Cup. Inoltre, dopo il torneo saltato l’anno scorso per problemi – ora risolti – con l’allenatore, Russell avrà sicuramente qualcosa da dimostrare. 

Probabile Sorpresa:
Cameron Redpath

Redpath è già la sorpresa di questa squadra. Figlio di Bryan (60 caps con la Scozia) sarebbe stato eleggibile per la nazionale inglese in cui ha presenziato a livello di Under 20. La sua decisione di rappresentare il Paese del padre con la nazionale maggiore è arrivata un po’ a sorpresa, ma farà sicuramente contenti i tifosi delle Highlands.
Redpath, 21 anni, ha infatti conquistato la maglia da titolare a Bath dove ha impressionato per le sue capacità di lettura del gioco e di distribuzione giocando come primo centro. Se dovesse riuscire a costruire una buona partnership con Russell per le difese avversarie potrebbe esserci ben più di qualche grattacapo.

Probabile formazione

15 – Stuart Hogg
14 – Duhan Van der Merwe
13 – Chris Harris
12 – Cameron Redpath
11 – Darcy Graham
10 – Finn Russell
9 – Ali Price

1 – Rory Sutherland
2 – George Turner
3 – Zander Fagerson
4 – Scott Cummings
5  – Jonny Gray
6 – Jamie Ritchie
7 – Hamish Watson
8 – Matt Fagerson