INSIDE 6 NATIONS: GALLES

Il Galles si presenta come difensore del titolo e arriva dopo un mondiale tutto sommato buono che ha confermato pregi e difetti dei Dragoni. La solidità difensiva e un grande spirito combattivo sono stati a lungo punti di forza della squadra gallese; fanno da contraltare la difficoltà a marcare segnature pesanti e una rosa troppo spesso falcidiata da infortuni.

La novità principale è ovviamente il cambio di Head Coach, Wayne Pivac, proveniente dagli Scarlets con cui ha vinto un Pro14, sostituisce dopo dodici anni Warren Gatland che tanto ha regalato al rugby gallese. Il nuovo allenatore raccoglie quindi una eredità pesante e dovrà cercare di convincere da subito giocatori e tifosi con la sua proposta di gioco; gli Scarlets da lui guidati erano molto abili a muovere il pallone alla ricerca di spazi, mentre l’ultimo Galles di Warren Gatland era impostato più su un attacco per linee dirette e un ottimo utilizzo del piede, sia per il guadagno territoriale sia per cercare di recuperare il possesso.

Il neo allenatore ha selezionato una rosa di 38 giocatori e ha dovuto confrontarsi con alcune assenze importanti, principalmente nel reparto arretrato. Infatti non potranno partecipare al torneo pedine fondamentali come Jon “Fox” Davies, uno dei centri più forti degli ultimi 7-8 anni, Gareth Anscombe, nocchiero nell’ultimo Sei Nazioni, e altri giocatori importanti come Scott Williams e Hallam Amos. Da qui la decisione di convocare il centro dei Saracens Nick Tompkins, ex Inghilterra U18, U20 e Saxons, per coprire lo spot di secondo centro, posizione che potrebbe anche venire ricoperta da George North, provato in qualche occasione in maglia Ospreys. Completano il reparto dei centri la sicurezza Hadleigh Parks e Owen Watkins.

Passando al triangolo allargato, composto da giocatori estremamente interessanti, spiccano la convocazione di Louis Rees-Zammit, giovane in forza a Gloucester che ha compiuto un inizio di stagione a dir poco strabiliante, e dell’equiparato Johnny McNicholl. Insieme a loro la giovane ala dei Cardiff Blues Owen Lane; la novità di Jonah Holmes di Leicester, autore di un buon inizio di anno e la ormai confermata presenza di Josh Adams. La maglia numero quindici verrà contesa tra due fenomeni: Liam Williams, out per la prima partita, e Leigh Halfpenny.

Novità anche nello spot di apertura dove insieme alla certezza di Dan Biggar si vedono Owen Williams, al ritorno dopo un lungo periodo fermo per infortunio, e il giovane mediano di Cardiff Jarrod Evans, per molti
prossimo erede alla maglia numero 10.

Come mediani di mischia Pivac si affida a tre giocatori rodati e affidabili quali Tomos Williams, Rhys Webb, prossimo al ritorno in patria dall’esperienza francese, e Gareth Davies, con quest’ultimo favorito per la
maglia titolare.

Qualche novità in meno si trovano invece nel pacchetto di mischia, dove Pivac segue il lavoro fatto da Gatland selezionando un pack solido, ma al contempo estremamente mobile per il campo.
Come piloni sinistri tre giocatori rodati si giocano il posto da titolari: Rhys Carre dei Saracens, che però salterà la prima partita del torneo a causa della squalifica rimediata in Champions Cup; Wyn Jones e Rob
Evans, tornato in forma dopo aver saltato il mondiale, entrambi giocatori degli Scarlets. Qualche novità nell’altro lato della prima linea dove spiccano le assenze di Samson Lee e Harry Williams mentre trovano posto l’esordiente WillGriff John, il giovane pilone dei Dragons Leon Brown e l’ormai consolidato Dillon Lewis. Nel centro della prima linea invece nessuna novità con la selezione del Lions Ken Owens, insieme a Ryan Elias e Elliot Dee. Tutti tallonatori molto mobili e abili palla in mano.

Una novità anche in seconda linea dove viene selezionato l’esordiente Will Rowlands di Wasps. Accanto a lui il giovane Seb Davies e tre seconde linee abrasive dall’elevato work rate come Jake Ball, Adam Beard e Cory Hill. Completa il reparto ovviamente il monumento del rugby gallese chiamato Alun Wyn Jones, capitano della spedizione.

Terminiamo con il reparto in cui c’è forse la maggiore qualità e profondità. Infatti in terza linea le scelte sono abbondanti e di altissimo livello. Ritrova la maglia della nazionale dopo un periodo costellato dagli infortuni Taulupe Faletau, una delle pedine fondamentali di Gatland. Per la maglia numero 8 dovrà probabilmente battagliare con Josh Navidi, indicato dalla stampa gallese come futuro capitano, e Ross Moriarty, autore sempre di prestazioni importanti. Altre conferme scontate sono quelle di Justin Tipuric, giocatore dinamico in attacco e in difesa, e di Aaron Wainwright, venuto alla ribalta nell’ultimo anno e giocatore dal brillante futuro. Completa il reparto Aaron Shingler, giocatore che non è mai riuscito a imporsi come titolare a causa della spietata concorrenza in terza linea, ma che quando è stato chiamato in causa a livello internazionale ha sempre sfoderato grandi prestazioni.

Tirando le somme il Galles si presenta ai nastri di partenza con una rosa molto solida che unisce grande esperienza a qualche volto nuovo. Da valutare quanto le eventuali novità introdotte da Pivac e dal suo staff siano state recepite e assorbite dai giocatori, per questo va sottolineato che il Galles è l’unica squadra ad aver giocato una partita internazionale dalla fine del mondiale ad ora, contro i Barbarians in occasione dell’addio di Warren Gatland, il che potrebbe darle un piccolo vantaggio rispetto alle concorrenti.

XV d’esordio: Wyn Jones, Ken Owens, Dillon Lewis, Jake Ball, Alun Wyn Jones, Aaron Wainwright, Justin Tipuric, Taulupe Faletau, Tomos Williams, Dan Biggar, Josh Adams, Hadleigh Parkes, George North, Johnny McNicholl, Leigh Halfpenny.
A disposizione: Ryan Elias, Rob Evans, Leon Brown, Cory Hill, Ross Moriarty, Rhys Webb, Jarrod Evans, Nick Tompkins.